L'Iran ha staccato la spina ad Internet per paura di una sommossa

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L'Iran ha staccato la spina ad Internet per paura di una sommossa

Da venerdì 15 Novembre, quasi tutta la popolazione iraniana non riesce più ad accedere ad Internet.

Sembrerebbe che i gestori telefonici principali in Iran (MCI, Rightel e IranCell) abbiano ricevuto l’ordine di letteralmente interrompere i servizi di connessione internet all’interno del paese.

Come riporta l’osservatore indipendente NetBlocks, da venerdì 15 novembre alle 14:45 (ora italiana) le connessioni provenienti dall’Iran hanno oscillato dallo 0% al 5% rispetto all’ammontare di traffico medio erogato:

Per comprendere la motivazione di un gesto così estremo come quello di tagliare fuori dal mondo un intero paese, bisogna fare un piccolo passo indietro.

Una manovra preventiva?

Il governo iraniano si è trovato davanti a più di 100 città sul ciglio di una protesta, a causa dell’aumento del prezzo della benzina, sembrerebbe, di circa il 50%.

Gli alti piani, rendendosi conto delle conseguenze che questo aumento avesse potuto portare, hanno deciso di togliere internet a quasi 60 milioni di persone, per evitare l’organizzarsi di rivolte o sommosse su social network come Telegram (a differenza di quanto è successo, invece, ad Hong Kong).

Per un paese fonte della materia prima con cui la benzina viene prodotta, è sicuramente oggetto di sgomento un aumento di prezzo come quello attuato dal governo. Di fatto, la risposta dei civili non si è fatta attendere, scendendo per strada e provocando così una vera e propria sommossa.

Al Sole24Ore sono arrivate testimonianze di giovani studenti/lavoratori di origini iraniane che, dopo il 15 Novembre, hanno perso qualsiasi comunicazione con le rispettive famiglie.

[…] Stanno uccidendo la gente che è scesa in piazza per il prezzo del petrolio che hanno aumentato. Sparano ai giovani, fin ora dicono 40 persone uccise però la tv del governo dice solo 3 […]

N.M. al “IlSole24Ore”
Il prezzo della benzina è salito del 300%

N.R. al “IlSole24Ore”

Ma è possibile “staccare” un paese da internet?

Le principali società di telecomunicazioni in Iran sono tre: MCI, Rightel e IranCell.

Tuttavia, non bisogna dimenticare che l’Iran gestisce in maniera centralizzata le comunicazioni da e verso il paese attraverso la “TCI” (“Telecommunication Company of Iran”) e che le tre società sopra citate dipendono da questo conglomerato.

Infatti, secondo Wikipedia, la Telecommunication Company of Iran detiene il monopolio delle telecomunicazioni in tutto l’Iran e gestisce 30 compagnie telefoniche sussidiarie, fornendo servizi a privati e business di telefonia, connessione internet e servizi annessi.

Viene da pensare, quindi, che trattandosi di un organo centrale e sotto il controllo del governo iraniano, non ci siano stati troppi problemi a richiedere un blocco di tutte le comunicazioni.

Occhio non vede…

Il governo iraniano sarebbe stato preso di mira anche dalle Nazioni Unite, dato che, apparentemente, le forze militari stiano aprendo il fuoco sui civili in strada, senza avere troppi riguardi.

Come riporta la testimonianza del Sole24Ore, sembrerebbe che circa 40 persone sarebbero già state uccise a causa dei militari.

Ovviamente il governo tiene a precisare che “solo alcune persone sono rimaste uccise“.

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